«La partita era vinta, la disattenzione nel finale è stata più arbitrale che nostra. Sul loro gol, qualcuno ha perso la marcatura e poi è stato bravo Esposito a staccare ma il fallo della punizione lo fischiano solo in Italia, gli arbitri purtroppo in Italia fischiano troppo». Il tecnico del Milan, Carlo Ancelotti, visibilmente contrariato ai microfoni di Sky giudica così l’episodio della punizione che ha portato al pari nel finale del Lecce.
Dopo aver pregustato il terzo successo di misura in otto giorni siglato Ronaldinho, il Milan torna da Lecce con un solo punto e tanto rammarico: i rossoneri sono rimasti solo una settimana in vetta e sono già costretti ad abdicare e a rincorrere, perchè i minuti di recupero della partite di Milano nel pomeriggio e Lecce in serata hanno riscritto la classifica; il Milan è passato da un potenziale +3 sull’Inter ad un effettivo -1 e questo spiega la delusione e la convinzione di aver subito una beffa. Comunque se niente era stato conquistato domenica scorsa, niente è perso ora: la classifica rimane cortissima e le possibilità intatte, ma questo pareggio esterno si unisce a quello di Cagliari e fa pensare che i rossoneri abbiano già gettato al vento punti preziosi, soprattutto in trasferta. Peccato perchè questa volta il Milan ha creato gioco e occasioni da gol e ha disputato sicuramente la migliore partita in trasferta di questo scorcio di campionato, ma, evidentemente, la dea bendata ha presentato il conto e, visto che negli ultimi tempi i rossoneri avevano sbloccato e vinto le partite nel finale, questa volta i secondi conclusivi sono stati fatali. Una disattenzione difensiva su un pallone spiovente da calcio piazzato ha vanificato il primo gol in trasferta di Ronaldinho, ma si tratta di un problema non nuovo per la retroguardia rossonera e che addirittura in passato era diventato una costante. Il Milan aveva controllato bene la gara, con un possesso palla continuo e finalmente produttivo, perchè la sfera viaggiava velocemente e il fraseggio improvvisamente si trasformava in verticalizzazione per il movimento della punta, Borriello, generoso ma poco lucido e impreciso nelle conclusioni. Se l’attaccante rossonero avesse concretizzato meglio le occasioni che ha avuto, forse ora saremmo qui a parlare in modo diverso, ma non è nemmeno giusto colpevolizzare un giocatore che ha lottato su ogni pallone ed è stato come al solito utilissimo; semmai il rammarico è che non ci fosse lui, al posto di Inzaghi, in marcatura su Esposito quando quel pallone è spiovuto nell’area rossonera al 93° regalando al Lecce un pareggio insperato e immeritato.
Ancelotti schiera il Milan ipotizzato alla vigilia, con l’unica eccezione di Favalli al posto di Kaladze, rientrato da poco e già impiegato giovedì sera contro lo Sporting Braga; per il resto tutto scontato, con i due Palloni d’Oro, Ronaldinho e Kakà, alle spalle dell’ariete Borriello, con Seedorf regista di centrocampo accanto ai “mastini” Gattuso e Flamini e con Bonera, Zambrotta e Jankulovski a completare il reparto difensivo. Grande entusiasmo allo stadio di Via del Mare per l’arrivo del Milan capolista: lo stadio è esaurito, grazie anche ai tanti tifosi rossoneri che vivono in Puglia e che si uniscono ai fedelissimi giunti da Milano per sostenere la squadra e contrastare a livello canoro la calda tifoseria giallorossa.
E’ il Milan a fare la partita e ad imporre il suo gioco in avvio; il Lecce è timoroso e lascia il possesso palla ai rossoneri che lo sfruttano per tentare di servire adeguatamente il punto di riferimento là davanti, ovvero Borriello; l’attaccante si presenta con due tiri fuori, poi manca la deviazione vincente da pochi passi su tiro di Kakà e sulla respinta del portiere non trova la porta. Dall’altra parte il più pericoloso è Cacia, che prima sfiora il palo dalla distanza e poi tenta un destro di prima intenzione poco preciso. Il Milan continua a muovere la palla velocemente, ma piano piano il Lecce diventa più aggressivo e pressa con maggiore convinzione, mettendo in difficoltà i portatori di palla rossoneri. Intanto riprende il “Borriello horror show”, con l’attaccante che conclude sul fondo dopo un tiro rimpallato di Seedorf, poi chiude con un tiro deviato in angolo dal portiere una splendida combinazione fra Seedorf e Ronaldinho e, sul calcio d’angolo seguente, compie un errore clamoroso mandando incredibilmente fuori da pochi passi un delizioso cross di Ronaldinho. Il Gaucho si fa vedere non solo come uomo assist ma anche con un destro smorzato da un difensore, dimostrando di essere più pimpante rispetto alle ultime esibizioni in trasferta. Nel finale di tempo il Lecce diventa potenzialmente più pericoloso e potrebbe far male nelle sue ripartenze, anche se Abbiati rimane inoperoso e Borriello chiude la sua frazione di gioco “agro-dolce” con una caparbia azione personale, stoppata però dall’uscita di Benussi. In fin dei conti un buon Milan, che ha avuto molte occasioni per sbloccare la partita ma non ci è riuscito e questo è, in fondo, l’unico ma non marginale rammarico.
Il secondo tempo si apre con un grosso spavento, ovvero con la prima colossale e clamorosa palla-gol per il Lecce: Giacomazzi viene dimenticato sul secondo palo in occasione di un calcio d’angolo ma, fortunatamente, imita Borriello e sbaglia incredibilmente dalla stessa posizione, ma di testa, un gol più facile da segnare che da sbagliare. Da quel momento in poi il Lecce non insidierà più Abbiati e, nel frattempo, il Milan restituisce il regalo con Kakà, che si ritrova solo davanti a Benussi dopo un errore in anticipo di Diamoutene, ma mette incredibilmante sul fondo. Sembra la sagra delle occasioni sprecate, ma il Milan non si perde d’animo e Jankulovski conclude sul fondo un’azione in cui il pallone danza da destra a sinistra dell’area leccese per un paio di volte e poi impegna Benussi con un violento tiro dalla distanza. Ronaldinho si fa vedere con un tiro alto e conquistandosi e tirando fuori un calcio di punizione. Il dominio territoriale del Milan, però, diventa progressivamente più sterile, il ritmo cala e le azioni sono meno fluide e più lente. Borriello chiude la sua sfortunata prestazione con un tiro alto al termine di un’azione in cui Bonera reclama il rigore per una trattenuta. L’attaccante lascia il posto a Inzaghi, mentre Pato sostituisce Flamini; Ancelotti vuole vincere e rischia il tutto per tutto sbilanciando in avanti la squadra, ma la mossa dà subito i frutti sperati, visto che l’impatto di Pato sulla partita è devastante: vola via sulla destra e mette al centro dell’area un traversone basso che Ronaldinho deve solo appoggiare in rete, siglando il terzo gol personale in una settimana e, soprattutto, il primo in trasferta. Dinho tenta di restituire il favore al giovane compagno lanciandolo verso la porta, ma il tiro di Pato finisce alto e Ronaldinho finisce la sua partita sostituito da Emerson, perchè la squadra è in vantaggio e quattro punte sono sinceramente troppe, soprattutto se il Lecce tenterà l’assalto finale. Inzaghi prova a lasciare il segno con un tiro che, però, non inquadra la porta e, purtroppo, SuperPippo diventa decisivo…al contrario, ovvero non in attacco ma in difesa e non segnando un gol ma facendone fare uno agli avversari: c’è lui, infatti, in marcatura su Esposito quando, al terzo dei cinque minuti di recupero, il pallone spiove in area da calcio di punizione e il difensore realizza il beffardo gol del pareggio, sovrastandolo nello stacco di testa.
Gol beffa, si diceva, perchè il Milan era andato in difficoltà solo una volta in tutta la partita (anche in quel caso su calcio piazzato) e avrebbe meritato la vittoria: possesso di palla doppio rispetto agli avversari, gioco controllato bene per tutto l’arco dell’incontro, tante occasioni create; decisamente un altro Milan rispetto alle precedenti prestazioni in trasferta, ma siccome il destino a volte rivuole indietro ciò che ha concesso in precedenza, i rossoneri hanno dovuto restituire i due punti che non avevano meritato in altre occasioni (tipo Bergamo). Il protagonista assoluto della partita, nel bene e nel male, è stato Borriello, che ha avuto tante occasioni per incanalare la sfida sui binari giusti ma le ha sprecate, salvo poi farsi rimpiangere, quando non era più in campo, per il contributo decisivo che avrebbe potuto dare in difesa evitando il gol subito. Con un Kakà non in grande spolvero e un Seedorf meno ispirato del solito, il Milan non poteva far di meglio e, per fortuna, Ronaldinho ha offerto la sua miglior prestazione in trasferta. Gattuso ha giocato la solita partita straordinaria, sia in fase di costruzione che di interdizione, toccando mille palloni e correndo a perdifiato, ma anche Falmini ha dato sostanza al centrocampo; la difesa non è stata troppo impegnata e, così, Zambrotta e Jankulovski hanno potuto spingere sulle rispettive fasce e alimentare la manovra. Insomma stava andando tutto alla perfezione, anche perchè le sostituzioni di Ancelotti avevano rotto l’equilibrio e permesso di raggiungere il meritato gol del vantaggio; ecco perchè quel gol in pieno recupero è ancor più beffardo ma lo dobbiamo accettare con serenità, perchè il campionato non è finito a Lecce così come non era finito domenica scorsa dopo Milan-Napoli e il rammarico per aver subito l’immediato controsorpasso da parte dei cugini deve dare a tutto l’ambiente la carica giusta e la voglia di tornare immdiatamente alla vittoria, per continuare a rincorrere un sogno chiamato scudetto
Queste le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato del Milan Galliani e dal tecnico Ancelotti a fine gara:
ADRIANO GALLIANI
‘Il Milan oggi ha giocato molto bene, ho visto la gara fino al nostro gol, non so giudicare gli ultimi minuti. Fino ad allora abbiamo stradominato la partita. Non dovevamo vincere questa gara ma stravincerla… Non so come abbiamo preso gol. Peccato, oggi è andata male a noi e bene all’Inter. Ma la prova è stata molto positiva.
Abbiamo una squadra in grado di lottare per vincere lo scudetto. E adesso dobbiamo continuare la nostra corsa. Il nostro filotto positivo resta, non è vero che il primo gol in trasferta di Ronaldinho non è servito a niente.
La striscia di 13 risultati utili continua. Il calcio è questo. Abbiamo dominato ma torniamo con un solo punto. Spiace aver perso due punti nel finale. Al 92′ eravamo primi, ora secondi, la vita però continua.
C’è un po’ di amarezza adesso, ma passerà… ‘.
CARLO ANCELOTTI
‘E’ stata la nostra migliore prestazione in trasferta. Abbiamo avuto tante occasioni, abbiamo trovato il vantaggio e poi nel finale abbiamo subito la rete di Esposito, da una punizione di quelle che fischiano solo in Italia.
Lasciamo Lecce con l’amaro in bocca per il risultato, ma la prestazione è stata ottima per tutta la gara, per tutti i 90′, di più non potevamo fare. Dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno, la nostra è stata un’ottima prestazione, sotto ogni profilo.
Il risultato era una vittoria, però non possiamo farci niente. Con il Napoli abbiamo raggiunto all’ultimo la testa della classifica e oggi all’ultimo l’abbiamo persa. Ma la squadra c’è e ci sarà ancora di più nelle prossime gare. Sono contento per il gol in trasferta di Ronaldinho ma soprattutto per la prestazione generale di tutta la squadra e di tutti i giocatori’.