SPETTACOLO

Possiamo chiamarlo weekend perfetto, uno di quei fine settimana in cui tutto va per il meglio: iniziato con la sconfitta casalinga del Genoa contro la Lazio nel primo anticipo del sabato, proseguito poche ore dopo con il pareggio fra Juventus e Inter, ripreso nel pomeriggio della domenica con la sconfitta della Fiorentina a Udine e chiuso in gloria con la netta vittoria dei rossoneri contro un Toro docile e remissivo che è stato infilzato ben cinque volte ed è finito stecchito al tappeto. Sommando tutti questi risultati positivi per la causa rossonera si ricava che ora il Milan ha agganciato il secondo posto e la Juventus, ha rosicchiato due punti anche all’Inter, ha dato una bella spallata a Genoa e Fiorentina (ora rispettivamente a sette e nove punti) blindando una qualificazione alla Champions League ormai molto vicina e, dulcis in fundo, ora ha anche il miglior attacco della serie A con 59 gol totali.  Anche la tanto criticata difesa è la seconda della serie A. 

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E’ stata la serata del Milan, vincente ma finalmente anche spettacolare, ma è stata soprattutto la serata di Pippo Inzaghi, che di nottate magiche, anche più di questa, ne ha vissute tante, ma non smette di sorprendere: un’altra tripletta che ha lanciato il Milan verso una goleada meritata perchè i rossoneri sono stati belli e concreti, veloci nella manovra ed efficaci nelle conclusioni, coniugando praticità e bel gioco come raramente è avvenuto in questa stagione; viene da chiedersi cosa sarebbe potuto succedere se i rossoneri avessero giocato sempre con questa intensità che altre volte è mancata, se avessimo potuto disporre di almeno uno tra Gattuso, Nesta, Kaladze, Borriello (anche Kaka è mancato per lunghi tratti di stagione). Infine, siamo sicuri che i dieci punti dalla vetta non ci sarebbero stati se l’Inter non avesse beneficiato anche quest’anno degli scandalosi regali arbitrali (gol a Siena con 5 uomini in fuorigioco, gol di mano nel derby, solo per citarne alcuni) e se gli arbitri non avessero danneggiato noi in altrettante circostanze (Torino Milan all’andata, rigore inesistente subito, Lecce- Milan, gol annullato in Milan’Reggina a Seedorf per mani involontario a 1 metro dalla porta, gol di mano nel derby, solo per citare i più evidenti). Spiace dover constatare che qualsiasi classifica stilata in assenza di errori arbitrali ci dà ampiamente primi in classifica, e spiace ricordare che la sfortuna ci ha perseguitati quest’anno con una serie impressionante di infortuni, ultimo quelli di Abbiati…..

….ma passiamo allo spettacolo!  I ragazzi si sono divertiti e hanno fatto divertire il pubblico con le magie di Beckham in versione uomo assist, con le volate di Flamini sulla fascia, con la straordinaria voglia di gol di Inzaghi e con le buone prestazioni di tutti quelli che sono scesi in campo, nessuno escluso, perchè quando si segnano cinque gol, se ne sfiorano altri e si soffre poco in difesa, tutti meritano elogi e sono esenti da critiche.

Ancelotti ha problemi solo in difesa, visto che alle assenze dei lungo-degenti e a quella dello squalificato Jankulovski, si aggiunge anche quella all’ultimo momento di Favalli, colpito da un fastidioso torcicollo; con soli tre difensori a disposizione, il tecnico sposta Zambrotta a sinistra e si inventa Flamini laterale di destra, anche se non si tratta di una vera e propria invenzione ma di una riscoperta, visto che anche Wenger lo ha schierato spesso in quella posizione quando il francese militava nell’Arsenal. A centrocampo Ancelotti ha più possibilità di scelta e per una volta decide di lasciare Seedorf in panchina, preferendogli Beckham, che torna titolare dopo due panchine consecutive; accanto all’inglese ci sono Pirlo e Ambrosini, mentre in attacco non ci sono sorprese, visto che vengono schierati Inzaghi e Pato, con Kakà alle spalle nella posizione di trequartista; ancora panchina per Ronalidnho, così come per Sheva. Non c’è il pubblico delle grandi occasioni a San Siro, perchè il Torino di questa stagione non è avversario di grande richiamo e la serata è umida, piovosa e fin troppo fresca, visto che siamo ormai a metà aprile; anche in Curva ci sono molti spazi vuoti, ma la Sud incita la squadra a gran voce e durante il riscaldamento “coccola” in particolar modo Ambrosini, che non ha ancora ricevuto offerte dalla società per il rinnovo del contratto e potrebbe anche cambiare aria, anche se la cosa dispiacerebbe molto non solo ai tifosi ma anche al giocatore; giusto, quindi, dedicargli cori e applausi, nella speranza che chi di dovere ascolti e si ricordi di dare la giusta attenzione ad un giocatore che dovrebbe essere il capitano del dopo Maldini e questo la dice lunga sulla militanza in rossonero di un autentico idolo della Sud.

Il Milan vuole partire forte perchè ha l’obiettivo di vincere per agganciare il secondo posto, ma i granata inizialmente sono aggressivi e veloci nel pressing e nelle ripartenze, anche se si limitano ad un solo innocuo cross sul quale Dida esce con sicurezza in presa bassa. Poi il Toro va subito in affanno, il Milan cresce ed inizia il “Beckham & Inzaghi show”: l’inglese inventa assist con il suo destro fatato, l’italiano trasforma i suggerimenti in conclusioni verso la porta di Sereni; si inizia con un cross da sinistra da calcio di punizione che Pippo mette in rete di testa, ma partendo da posizione di fuorigioco, quindi il gol viene giustamente annullato e l’urlo della Sud rimane strozzato in gola; si prosegue con il gol che sblocca il risultato e nasce da un cross dalla destra proveniente da calcio d’angolo che Inzaghi trasforma in gol ancora di testa, facendo esplodere San Siro; si finisce, momentaneamente, con un sontuoso lancio di Beckham che Inzaghi non riesce a sfruttare nel modo migliore, visto che il suo colpo di testa è debole, centrale e viene facilmente bloccato da Sereni. Il Torino è ormai completamente fuori partita, non reagisce e, così, il Milan ne approfitta, insiste e crea altre occasioni: Pato serve Inzaghi ma la girata al volo della scatenato SuperPippo è troppo debole; Pirlo lancia Pato ma il colpo al volo del papero è una via di mezzo fra un passaggio e un tiro e l’occasione sfuma; in pratica c’è una sola squadra in campo e non è certo il velleitario tiro dalla distanza di Dzemaili che può cambiare questo giudizio. Come logica conseguenza arriva il gol del raddoppio al termine di un’azione splendida, iniziata da Beckham nella propria metà campo, proseguita da una percussione di Kakà, rifinita da Pato che vede e serve l’accorrente Beckham, che finta il tiro, manda a vuoto il difensore davanti a lui e inventa un magico assist a cucchiaio che Inzaghi trasforma in gol in tuffo di testa; roba da spellarsi le mani per gli applausi, la chiusura con il botto del “Beckham e Inzaghi show”, ma, soprattutto, la migliore dimostrazione che quando i fantastici solisti del Milan sono tutti in grande serata, l’orchestra produce una magica sinfonia che ammalia gli spettatori. Il Milan non è ancora sazio e vuole chiudere al più presto la partita per evitare brutte sorprese, anche se il Toro sembra agonizzante e totalmente incapace della pur minima reazione: Flamini ci prova con un destro al volo potente ma impreciso, Kakà manda altissimo un assist del francese, al termine di un’efficace percussione sulla destra.

Il primo tempo si chiude fra gli applausi del soddisfatto popolo rossonero, il secondo si apre con Ronaldinho al posto di Pato, toccato duro ad una caviglia. Il Torino prova a reagire, Bianchi si inventa una curiosa palombella da 40 metri che per poco non sorprende Dida, che si salva in due tempi prima che il pallone si infili sotto la traversa. Poi riprende lo spettacolo rossonero, Ronaldinho non vuole essere da meno di Beckham e con una magica verticalizzazione mette Inzaghi solo davanti a Sereni; SuperPippo ringrazia, batte il portiere e realizza una fantastica tripletta che manda in estasi il pubblico che gli dedica cori a gran voce e gli tributa la meritata standing ovation quando, di lì a poco, Ancelotti lo sostituisce con Shevchenko. La partita è ormai chiusa, ci si può rilassare e per una volta non bisogna soffrire fino alla fine, anzi ci si può gustare lo show che i rossoneri continuano ad offrire, perchè quando si è in serata bisogna approfittarne: Beckham è ispirato e una sua verticalizzazione permette ad Ambrosini di trovarsi davanti alla porta, ma Sereni lo abbatte, Banti decreta il rigore e Kakà lo trasforma tornando al gol dopo due mesi e mezzo; il popolo rossonero inneggia al suo campione e canta NON SI VENDE KAKA’, tanto per ricordare a chi di dovere che nemmeno eventuali offerte estive del Real Madrid devono essere minimamente prese in considerazione. A partita ormai strafinita ci si può permettere di far rifiatare anche il vecchio e acciaccato capitan Maldini, sostituito con il giovane Darmian. Una distrazione difensiva consente a Franceschini di deviare in rete una conclusione sporca da fuori area e segnare il gol della bandiera; peccato perchè il Milan non subiva reti da 388 minuti, precisamente dal 15 marzo a Siena (curiosamente un’altra sfida finita 5-1 per i rossoneri…) ma poco importa, perchè la partita non è certo riaperta: infatti il Milan continua a divertirsi e divertire, Ronaldinho serve Kakà al centro dell’area e Ricky cerca lo spettacolare gol di tacco strappando applausi all’ormai estasiato e soddisfatto pubblico rossonero. Giusto al 90°, però, Kakà diventa uomo assist, e taglia verso l’accorrente Ambrosini che fa un movimento da attaccante di razza, entra in area, infila di giustezza sul secondo palo con un rasoterra e corre sotto la Sud battendosi il petto, per ringraziare del sostegno ricevuto dalla “sua” curva fin dall’ingresso in campo per il riscaldamento.
Giustamente Banti non concede recupero e così, pochi secondi dopo il quinto gol, si chiude la trionfale partita del Milan e la lunga agonia del Torro.

Evidentemente Camolese è allergico al Milan, visto che nella precedente volta che venne a San Siro da allenatore del Torino ne uscì malconcio con un pesantissimo 6-0, guarda caso con un’altra doppietta di Inzaghi e, a fine stagione, i granata finirono in B. Curiosi corsi e ricorsi storici a margine di una serata molto soddisfacente per i tifosi rossoneri: il secondo posto non sarà molto differente dal terzo in chiave Champions League, ma raggiungere una rivale storica come la Juventus fa molto piacere; certo resta un po’ di rammarico in fondo al cuore al pensiero che, se solo in passato non fossero stati gettati via banalmente molti punti, ora i rossoneri potrebbero essere molto più vicini alla vetta e questo finale di stagione poteva essere molto più avvincente e intrigante. Sognare rimonte impossibili è molto arduo (anche se c’è chi si è sbizzarrito in “tabelle” al limite della fantacalcio…) e, in fondo, non è giusto rovinare con rimorsi e rimpianti inutili una serata molto bella in cui abbiamo ammirato finalmente una squadra convincente, capace di giocare con intensità, voglia di vincere e divertire e sciorinando giocate d’alta classe. Beckham, forse pungolato dalle due panchine consecutive, è stato semplicemente fantastico e ha mostrato un’intesa perfetta con Inzaghi, per il quale ho ormai finito gli aggettivi e, quindi, mi limito a ricordare che ha segnato nove gol nelle ultime sei giornate e sette nelle ultime tre apparizioni a San Siro; Flamini ha impressionato come laterale di destra e appare sempre più un punto fermo di questa squadra, la difesa non è stata molto impegnata, ma ha mostrato sicurezza e compattezza, Kakà è cresciuto rispetto alle ultime prestazioni, Pato ha dato come sempre il suo contributo fino a quando è stato in campo…insomma solo elogi e nessuna critica, come è giusto che sia dopo un 5-1 e al termine di un fine settimana molto positivo per chi ha il Milan nel cuore!

DOMENICA PROSSIMA SAREMO A SAN SIRO IN PULLMAN (STRAPIENO DI CUORI ROSSONERI)

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