MILAN ATALANTA

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Contro l’Atalanta Massimo Ambrosini, nonostante non fosse al meglio essendo in dubbio alla vigilia, é stato il solito trascinatore e baluardo del centrocampo rossonero. Nel primo tempo, quando il Milan era in sofferenza per il pressing asfissiante dei bergamaschi, il capitano rossonero ha sostituito Pirlo davanti alla difesa, permettendo al metronomo bresciano di poter costruire in una zona più libera. Ottimo in fase difensiva, Ambrosini si é distinto per le perforanti e decisive incursioni in territorio nemico. L’assist per il primo gol di Pato, nonostante sia stato deviato da un difensore, ha aperto le porte al Milan per la vittoria casalinga, che fino a quel momento sembrava decisamente più ardua del previsto. A metà secondo tempo, forse per la stanchezza e per la condizione non troppo eccelsa, é stato sostituito da Gattuso tra gli applausi di San Siro. Il numero 8 rossonero, ammonito, salterà la gara esterna….  contro la Roma, gara in cui Ambrosini dovrà disputare una prova eccelsa, per contrastare il forte e pericoloso centrocampo romano.

Giornata interlocutoria la 26^ del campionato, la prima dopo un paio di mesi con le squadre alla pari in quanto a partite giocate: la speranza era di recuperare qualche altro punto all’Inter, il timore era di scivolare sulla classica “buccia di banana”, ovvero di non vincere una partita apparentemente facile, vista la classifica dell’avversario, invece tutto è rimasto invariato e il distacco dalla vetta è ancora di quattro punti, anche se nel corso della partita, giocata in contemporanea con quella dei rivali a Udine, abbiamo sperato di avvicinarci ulteriormente. Ciò che più conta, comunque, è che il Milan ha battuto abbastanza agevolmente l’Atalanta, nonostante una partenza lenta e senza mordente; nella prima mezz’ora abbiamo temuto che i rossoneri si fossero deconcentrati e che ci fosse il classico calo di tensione che spesso avviene in partite del genere; poi, una volta sbloccato il risultato con Pato, la partita è scivolata via tranquillamente, il raddoppio è arrivato prima della fine del tempo, sempre grazie a Pato e il gol dell’Atalanta nella ripresa ha provocato solo qualche brivido, prontamente sparito quando Borriello ha ribadito in rete il rigore sbagliato da Ronaldinho. Siccome, però, non si può mai stare davvero tranquilli, nel finale è arrivato l’infortunio di Pato, un problema muscolare che rischia di tenerlo fuori nelle prossime due decisive sfide di Roma e Manchester e, come se non bastasse, l’ammonizione per il diffidato Gattuso, anche lui, quindi, indisponibile per la partita contro i giallorossi.

Leonardo coerentemente prosegue nella sua linea di condotta che prevede di schierare i più in forma; tra questi c’è Bonera (non per niente convocato in nazionale), riportato a destra dopo buone prestazioni anche a sinistra, fascia in quest’occasione presidiata da Jankulovski; ovviamente fra i pali c’è Abbiati, che a Firenze ha fatto parate strepitose e la coppia centrale è la solita (Nesta-Thiago Silva); a centrocampo, insieme ad Ambrosini e Pirlo, c’è Beckham, al rientro dopo qualche panchina, mentre in avanti non ci sono novità, perchè giocano Ronaldinho, Borriello e Pato, cioè chi garantisce assist e chi li trasforma in gol. A proposito di Ronaldinho, alla vigilia aveva elogiato i tifosi del Milan, dicendo che seguono la squadra dappertutto e che a Firenze sono stati importanti per trascinarla alla vittoria, ma aveva anche rivolto un invito ad essere presenti e numerosi per sostenere la squadra in quella che riteneva “la partita più difficile dell’anno”, ovvero questa contro l’Atalanta, conscio del fatto che proprio in queste sfide apparentemente scontate si rischia grosso e in questo senso il sostegno del pubblico può essere importante per non rilassarsi. Purtroppo l’invito non è stato raccolto e lo stadio è desolatamente semivuoto come sempre in questa stagione, partitissime a parte; peccato perchè ora la squadra va bene, la classifica è buona e si pensava che la prospettiva di poter lottare per lo scudetto a distanza ragionevole dall’Inter potesse convincere molti tifosi a tornare allo stadio. In effetti si fatica a capire cosa ancora questa squadra debba fare per riconquistare l’affetto dei propri sostenitori, esclusi, ovviamente, quelli sempre presenti e che si sono meritati gli elogi di Ronaldinho. In compenso ci sono i tifosi dell’Atalanta, il cui divieto di trasferta è stato revocato in settimana e che non hanno perso l’occasione per raggiungere San Siro, vista anche la vicinanza fra Milano e Bergamo.

La partita inizia con il botto, ma non sul campo, bensì “via etere”: nemmeno il tempo di battere il calcio d’inizio che arriva la notizia del gol dell’Udinese; il boato del pubblico e i cori della Sud trasmettono la notizia ai ragazzi, ma la reazione dei giocatori in campo non sembra quella giusta; il Milan è insolitamente passivo, lascia l’iniziativa all’Atalanta, soffre come sempre il pressing e il ritmo avversario e sembra non voler accettare e sfruttare il regalo proveniente dal Friuli. Nel frattempo l’Inter rimonta e passa in vantaggio, ma l’atteggiamento dei rossoneri non cambia: le loro azioni lente e macchinose non trovano sbocchi, mentre l’Atalanta fa la partita, anche se Abbiati non corre grossi rischi e non deve esibirsi in parate miracolose come quella di Firenze. Finalmente il Milan cresce e crea qualche buona occasione: la rovesciata di Ronaldinho strappa applausi; l’errore di Borriello, che angola troppo il tiro a tu per tu con Consigli, fa imprecare il popolo rossonero. E’ il preludio del gol che arriva alla mezz’ora: lancio di Beckham, tacco di Ronaldinho, cross di Ambrosini e tiro vincente di Pato; gran bella azione che dimostra la qualità che c’è in questa squadra e finalmente il ruggito di San Siro saluta il vantaggio del Milan che ristabilisce il distacco di quattro punti dall’Inter, in vantaggio a Udine. La partita cambia completamente: i rossoneri prendono coraggio e giocano in scioltezza, Ronaldinho comincia a sfornare assist dopo un inizio sonnacchioso e ne beneficia ancora Pato, che riceve uno dei suoi lanci, punta verso la porta e segna in modo rocambolesco sfruttando un rinvio di Manfredini che gli sbatte addosso. Ora la partita sembra davvero chiusa e l’applauso che accompagna negli spogliatoi i ragazzi dimostra che il pubblico ha gradito anche se per metà del tempo non si è certo visto un bel Milan.

Ad inizio ripresa a far notizia sono alcuni falli subiti da Pato, che fa soffrire i difensori avversari con i suoi guizzi. Il Milan non chiude definitivamente la partita e, allora, l’Atalanta prova a riaprirla, con un gol nato da un’invenzione di Valdes, che salta ben tre rossoneri e batte l’incolpevole Abbiati. Per fortuna la sofferenza dura poco, circa cinque minuti, fino a quando Bonera penetra in area e viene agganciato da Manfredini; rigore netto nonostante le proteste, sul dischetto va Ronaldinho, il suo tiro è debole, Consigli lo respinge ma in agguato c’è Borriello che ribadisce in rete, facendosi perdonare per l’errore del primo tempo. Applausi e cori anche per lui ed ennesima dimostrazione che l’attacco del Milan gira a meraviglia, visto che le punte, quasi sempre ispirate da Dinho, segnano con continuità impressionante. Il Milan sfiora anche il poker con un colpo di testa ravvicinato di Thiago Silva, respinto non senza difficoltà da Consigli, poi c’è gloria anche per Abbiati che si conferma in ottima forma deviando un’insidiosa punizione del nuovo entrato Chevanton. A partita chiusa e praticamente vinta finiscono le note liete e arrivano le brutte notizie: Pato scatta in contropiede e crolla a terra da solo; San Siro trattiene il respiro, la Sud inneggia al Papero, la gente applaude vedendolo camminare verso la panchina dopo essere uscito dal campo in barella, ma il timore dell’infortunio serio che lo tenga fuori dalle prossime sfide proprio ora che era tornato in gran spolvero (cinque gol in cinque partite) c’è e rovina la giornata, come quella sciocca ammonizione di Gattuso, che Ringhio poteva evitare e che non gli consentirà di esserci a Roma, la città dei gladiatori, in una partita in cui un guerriero come lui avrebbe fatto comodo. E per finire “in bruttezza” arriva la notizia della traversa dell’Udinese in pieno recupero; l’eventuale gol avrebbe permesso al Milan di dimezzare in extremis il distacco dall’Inter che, invece, rimane di quattro punti e la giornata diventa improvvisamente “agrodolce” nonostante la vittoria, anche se a riportare un po’ di sorriso arriva la notizia del pareggio del Napoli contro la Roma, che consente di portare a tre punti il vantaggio sui giallorossi prossimi avversari.

Il Milan dimostra ancora una volta che quando decide di sciorinare in campo tutta la sua classe e la sua qualità mette in difficoltà chiunque, a maggior ragione un’Atalanta che ha provato coraggiosamente a far la partita in avvio, è riuscita a sorprendere i rossoneri ma poi è rimasra folgorata dalle prime fiammate del Diavolo. Il rammarico viene dal fatto che l’intesa Ronaldinho-Pato stava ancora una volta funzionando a meraviglia e ora l’infortunio del Papero rischia di mettere in difficoltà il Milan nel momento meno opportuno, proprio quando ci sono all’orizzonte due partite durissime e fondamentali. In attesa di saperne di più sull’entità dell’infortunio (quando si tratta di muscoli bisogna sempre aspettare a stilare diagnosi), godiamoci questa vittoria che chiude trionfalmente una settimana terribile ma caratterizzata da tre vittorie con sette gol segnati e tutti dagli attaccanti. Certo chi sognava di avvicinarsi ancor di più all’Inter, che giocava con molti squalificati a Udine, ora avrà un po’ di amaro in bocca, ma ora bisogna pensare solo a vincere più partite possibili per rimanere vicini alla vetta e sperare ad ogni fine settimana in un eventuale inciampo della capolista che possa definitivamente riaprire il campionato. Non sarà facile, ma questo Milan sta viaggiando a ritmi altissimi e, soprattutto, dimostra di saper vincere anche quando non gioca in modo perfetto; è accaduto a Firenze, è successo in parte anche contro l’Atalanta, soprattutto in avvio, ma saper essere cinici e spietati non è certo un demerito quando bisogna vincere sempre giocando ogni tre giorni.

Sono quattro i giocatori del Milan convocati dal commissario tecnico Marcello Lippi per la gara amichevole del 2 marzo con il Camerun che si giocherà a Zurigo. La lista vede i ritorni di Marco Borriello e Daniele Bonera, oltre alle conferme di Pirlo e Gattuso. Ancora fuori dalle convocazioni il capitano rossonero Massimo Ambrosini che, probabilmente, dice addio alla spezione Mondiale.